All’interno di un ambiente di lavoro chiuso, una buona qualità dell’aria migliora il benessere psicofisico dei lavoratori e le loro prestazioni.
Nell’articolo di oggi, DeltAir ci mostrerà come e perché migliorare la qualità dell’aria in ufficio.
Qualità dell’aria in ufficio: perché migliorarla
Scarsa ventilazione meccanica, alte concentrazioni di contaminanti, un tasso di umidità e una temperatura percepite al limite della sopportazione, influiscono sulle prestazioni e sul benessere fisico e mentale determinando:
- Calo della produttività;
- Perdita di concentrazione;
- Rallentamento dei tempi di reazione;
- Diminuzione del livello di motivazione e soddisfazione;
- Aumento dello stress;
Lavorare per 8 ore al giorno all’interno di un ufficio, con condizioni microclimatiche non ottimali, induce sensazioni di malesserein chi frequenta gli uffici con una prolungata permanenza quotidiana.
Qualità dell’aria migliore in ufficio: cosa fare
Garantire la protezione della salute e il benessere fisico dei lavoratori è una priorità, e non solo in virtù della situazione attuale dovuta alla pandemia da Covid.
Per migliorare la qualità dell’aria occorre:
- Areare i locali e cambiare l’aria aprendo di frequente le finestre o dotando gli uffici di appositi dispositivi di ventilazione meccanica controllata (VMC) che secondo la norma UNI 10339, deve assicurare un’immissione di aria esterna variabile a seconda della destinazione d’uso degli ambienti, un filtraggio efficiente dell’aria esterna e dell’aria di ricircolo e una movimentazione dell’aria interna a una velocità controllata che non crei disagio alle persone presenti.
- Tenere sotto controllo le condizioni del Microclima interno garantendo un equilibrio tra i parametri di temperatura, umidità e velocità dell’aria, assicurandosi che gli spazi di lavoro ricevano un adeguato e costante ricambio dell’aria naturale o meccanico; regolando la temperatura e il grado di umidità tenendo conto di attività svolta, diminuendo o schermando le fonti di calore; dotando gli ambienti di lavoro interni di termostati o regolatori di velocità dei ventilatori, provvedendo periodicamente al monitoraggio e alla manutenzione;
- Misurazione della qualità dell’aria indoor tramite specifici sensori e rilevatori ultra intelligenti che, oltre a monitorare i livelli di sostanze nocive e i livelli di temperatura e umidità garantiscono anche il monitoraggio microbiologico ambientale (MMA), che ha lo scopo di misurare il livello di contaminazione da agenti patogeni, e il monitoraggio della contaminazione particellare, che valuta la capacità dell’impianto aeraulico di minimizzare l’immissione di particelle di particolato dove possono insediarsi microrganismi nocivi.
- Ispezione regolare e corretta manutenzione degli impianti aeraulici obbligatoria nei luoghi di lavoro secondo gli artt. 63 e 64 del Decreto Legislativo n. 81/2008.
- Sanificazione periodica e approfondita dei canali aria
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